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Tribunale Savona


TRIBUNALE DI SAVONA
(Procedimento penale Procura della Repubblica)

MIEI APPUNTI PER MEMORIA DIFENSIVA
(Dopo perquisizione GdF del 5 luglio 2022 - appunti per interrogatorio del 22 luglio a Finale Ligure)


Mia memoria completa in pdf (vedi da pag. 60)


ATTI GIUDIZIARI
(Clicca sopra sul logo)

Ipotesi di reato indicati nel decreto di perquisizione locale emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Savona:

A)
  • Distraevano dal patrimonio sociale l’importo di euro 450.000 ricavato dalla vendita dell’arredamento dell’albergo Hotel del Golfo corrente in Finale Ligure alla Fondazione Opera Pia Marina Climatica Cremasca Onlus (importo mai rinvenuto dal curatore fallimentare).

Nel richiamarmi alla ricostruzione di quella da me definita “Operazione Soffientini”, (da paragrafo VIII di questa mia memoria) rilevo che la questione finanziaria dell’operazione non fu mai da me ricostruita dettagliatamente (come qui di seguito) perché mai richiestomi da chicchessia, a riprova che la questione era chiarissima a tutti e da tutti ritenuta assolutamente corretta ed a Cogorno più che a chiunque altro. Solo nella relazione dell’A.D. Racca del 15 ottobre 2019 fu da questi per la prima volta strumentalmente sollevata (imboccato chiaramente da Cogorno), per esercitare pressioni sul sottoscritto (addirittura per tentare di far cedere le quote a me riferibili proprio a Cogorno stesso al prezzo di 1 – uno – euro) ed alla quale risposi come si può leggere nella mia p.e.c. del giorno successivo (Allegato 5) .  

Come ho sempre scritto in passato, a questa operazione fui, mio malgrado, costretto a fornire la provvista finanziaria (inizialmente promessa e poi disattesa da Cogorno) per evitare la chiusura dell’hotel per intervenuta dichiarazione di fallimento della S.p.A. Obras (minacciata dalla dott.ssa F.Sangiani, curatore fallimentare della Soc. Coop. I.CO.S. nominata dal Tribunale di Milano) in piena stagione (20 luglio 2015) con l’hotel pieno di clienti, struttura al massimo dell’operatività con tutti i dipendenti impegnati, contratti con tour operator, prenotazioni confermate e intere comitive in arrivo anche dall’estero.
Un tale evento e con quelle modalità avrebbe inevitabilmente determinato la conseguenza di un clamore mediatico addirittura con eco oltre i confini nazionali.

Per evitare fraintendimenti (o per quanto mi riguarda false ricostruzioni a posteriori come ha tentato di fare Cogorno) l’operazione fu regolata in una “scrittura privata di garanzia” sottoscritta tra la S.r.l. So.Fin (e da questi posta come condizione irrinunciabile) e la S.r.l. Summa di Claudio Cogorno (Allegato 6) .

A conferma di quanto sempre dichiarato ricordo nuovamente cosa avvenne il 20 luglio 2015:

Mentre alle 10:45 la sig.ra Alquati Antonella, Amm. Unico della S.r.l. So.Fin (accompagnata dal proprio legale avv. Mario Baroni) nello studio del notaio Valerio Tacchini in Milano sottoscriveva l’iscrizione di ipoteca volontaria sull’area parcheggio dell’hotel a favore della società da lei stessa rappresentata, il sottoscritto Antonio Denti, Amm. Unico della S.r.l. Comfort Hotels & Resort attendeva nello studio del notaio Ubaldo La Porta il compimento di tale atto (di garanzia) per procedere con l’acquisto delle quote della S.p.A. Obras dalla dott.ssa Francesca Sangiani.

Produco e riproduco (ancora anche quelli già ampiamente noti) in allegato:
Atto di acquisto dal fallimento della Soc. Coop. I.CO.S. del 100% quote della S.p.A. Obras titolare del contratto di locazione della struttura alberghiera, unico asset della società (Allegato A – Doc. 8) .
Atto unilaterale di costituzione di ipoteca a favore della S.r.l. So.Fin (Allegato 127) .
Screenshot dei messaggi WhatsApp con avv. Mario Baroni (Allegato 128) .
Atto di assenso a cancellazione ipoteca volontaria del 13 maggio 2016 (Allegato 129) .
Distinta dei prelievi a favore di So.Fin e di Antonio Denti al netto di alcuni pagamenti effettuati in surroga della S.r.l. CH&R (di cui si allega distinta) totale di euro 449.480,61 (i famosi 450mila euro) (Allegato 125) .

ADDENDUM LUGLIO/AGOSTO 2022
(Dopo interrogatorio GdF del 22 luglio 2022)

Alcune precisazioni a seguito del mio interrogatorio nella caserma della Guardia di Finanza di Finale Ligure del 22 luglio 2022 alla presenza del mio legale di fiducia avv. Massimo Chinelli.

In contemporanea in altra stanza veniva sentita mia moglie Antonella Alquati come persona a conoscenza dei fatti e veniva duplicato l’intero contenuto del mio cellulare. Trattandosi di 400 Gb (così mi hanno detto) l’operazione richiese molte ore per cui sono dovuto tornare a Finale Ligure il giorno successivo per recuperare il telefono.

Il luogotenente De Lucia mi informava di non aver ancora letto nulla (ovviamente per l’enorme carico di lavoro) della mia memoria e di tutti gli allegati che mi sono stati sequestrati il giorno 5 luglio negli uffici di Crema via Bombelli (“ho letto giusto due paginette due”).

Nel corso dell’interrogatorio ho appreso che “sarebbe” scomparsa incredibilmente tutta la contabilità della S.p.A. CH&R e, anche del presupposto citato in una domanda rivoltami nel verbale totalmente errato, e cioè che la restituzione del prestito dei 450mila euro fu fatto con la società stessa già in liquidazione.

Ho risposto a tutte le (32) domande ma voglio tornare su alcuni punti per precisare nuovamente che:

⦁ Non si trattava di un finanziamento socio ma esclusivamente di un prestito ponte divenuto improrogabile, per le solite millantature del Cogorno, relative ai suoi fantomatici investitori, sempre paventati ma mai concretamente materializzati.

⦁ Tutta l’operazione così come costruita (successivamente realizzata e palesemente documentata) dimostra chiaramente quali furono le motivazioni che la determinarono, le modalità adottate, la garanzia pretesa, ed infine la restituzione, tracciatissima, esclusivamente, della somma prestata.

⦁ Non si comprenderebbe il senso di iscrivere ipoteca sul parcheggio (del valore pari al prezzo da pagare per l’acquisto del 100% della S.p.a. Obras - i soliti 450mila euro) a garanzia della provvista finanziaria  (necessaria per l’acquisto dal fallimento I.CO.S. ) se non per recuperarla nel momento stesso in cui questo (il parcheggio) veniva ceduto alla Fondazione Opera Pia Cremasca con la quale erano stati presi in precedenza accordi. Venendo meno la garanzia ipotecaria iscritta (con la vendita del parcheggio ovviamente libero dal gravame) era inevitabile rientrare contestualmente della somma prestata. Non avrebbe avuto alcun senso ne altra spiegazione logica, quanto avvenuto.
   
⦁ Ribadisco che la S.r.l. Comfort H&R non si trovava assolutamente in liquidazione (come riportato nella domanda fattami dal luogotenente De Lucia nel corso dell’interrogatorio).

⦁ L’operazione di vendita alla Fondazione Opera Pia Cremasca delle aree adibite a parcheggio e degli arredi ha generato un ricavo complessivo pari ad euro 1.124.172,66 (Unmilionecentoventiquattromilacentosettantadue/66) come risulta dagli atti notarili (già prodotti in copia) e così dettagliato:

Euro      301.000,00 Parcheggio di proprietà della S.r.l. Summa (Allegato 8) .
Euro      549.000,00 Arredi di proprietà della S.r.l. CH&R (Allegato 7) .
Euro      155.000,00 Parcheggio e arredi della S.p.A. Obras (Allegato A – Doc. 12) .
Euro      118.572,66 Compensazione debiti/crediti  vs Fondazione OPC (Allegato 126) .

Totale complessivo euro   1.124.172,66
   Così distribuito:

Euro 301.000,00 alla S.r.l. Summa
Euro 449.480,61 alla S.r.l. So.Fin e Antonio Denti (Allegato 125) .

Nelle casse delle due società, la S.r.l. Comfort Hotels & Resort e la S.p.A. Obras, (rispettivamente controllante e partecipata) rimasero quindi per differenza la somma complessiva di:
euro    373.692,05

oltre che la totalità delle quote della partecipata S.p.A. Obras (acquistate dal fallimento I.CO.S.) che aveva all’epoca un valore a bilancio di euro 450.000,00 (Quattrocentocinquantamila/00) ed in pancia un credito fiscale milionario  ed infine il contratto di locazione della struttura alberghiera, peraltro, nell’occasione allungato di altri 5 (cinque) anni e scadenza quindi nel 2040.

Aggiungo anche lo scampato pericolo di vedere sigillato l’hotel il 20 luglio 2015 come sopra ricordato con tutte le conseguenze del caso, che, considerate tutte le difficoltà che dovetti affrontare per portare a termine la complessa operazione direi un autentico miracolo (o forse un capolavoro dello scrivente)

Rammento nuovamente che il bilancio dell’esercizio 2016 della società chiuse con un utile.

Al tempo la S.r.l. Comfort Hotel & Resort non aveva debiti se non quello verso la partecipata al 100% (la S.r.l. Obras) derivante dall’acquisto del ramo d’azienda avvenuta il 22 aprile 2016 (Allegato A – Doc. 11) e verso la quale però vantava, a propria volta, una posizione creditoria per una serie di pagamenti, già effettuati in precedenza, in surroga per conto della stessa.

Altro elemento (che ritengo fatalmente decisivo) a conferma del mio disimpegno verso questa avventura imprenditoriale (e quindi anche della peculiarità del prestito di cui sopra, assolutamente mirato e di immediata restituzione, non certo una provvista finanziaria senza obiettivi precisi ed a babbo morto) è dimostrato dalla trattativa avviata proprio con Cogorno per la cessione delle mie quote.
È del tutto evidente (in primis secondo logica ma nello specifico dimostrato anche nei fatti e documentalmente) che un socio “in uscita” dalla compagine societaria non ritenga di immettere finanza sine die proprio nella società da cui sta per uscire.

Vorrei aggiungere ancora, come ho già evidenziato sopra (in questo stesso addendum), riferito al rilievo (mai rivoltomi prima) relativo all’Operazione Soffientini, rimarco che Cogorno (come ho appreso dal verbale della sua audizione davanti alla dott.ssa Sabrina Costamagna) ritiene (solo ora e mai in passato) che la prima causa temporale del fallimento della S.p.A. CH&R sia la restituzione alla S.r.l. So.Fin ed al sottoscritto della somma prestata per tale operazione.
Omette artatamente di far osservare che, nella dinegata ipotesi che tale affermazione trovasse riscontro, analogo addebito (restituzione dei 301mila) andrebbe rivolto proprio a lui stesso in quanto, al tempo, anche la S.r.l. Summa di cui era Amministratore unico Cogorno, era socia di CH&R per il tramite dell’intestazione fiduciaria sottoscritta proprio con la S.r.l. So.Fin (Allegato 14) .

Confido con questo di aver illustrato in modo definitivo la vicenda dei “450mila euro” e l’infondatezza dell’ipotesi di reato contestata.

  • Distraevano l’importo di euro 612.537,43 erogati a So.Fin. S.r.l. a titolo di restituzione di finanziamento soci, in violazione della regola della postergazione;

Non si comprende se il rilievo tenga conto nel totale anche dei 450 mila euro di quello precedente più sopra richiamato, e del quale ho già dato spiegazione. Parrebbe che il magistrato le ritenga due partite differenti. Da come ho potuto ricostruire (Allegato 125) , l’ammontare complessivo del prelievo contestato (che mi coincide persino nei due decimali dopo la virgola) è stato determinato dalla somma di quelli stessi di cui ho già rendicontato, di altri utilizzati per pagamenti in surroga (per euro 63.056,82 di cui si allega documentazione) e di due voci riportate nella scheda contabile allegata all’Atto di citazione (Allegato 66) promosso dal legale del fallimento, avv. Giambattista Petrella, e di cui ho però appreso solo dopo la notifica dello stesso e precisamente:

euro   17.000,00   DEBITI V/DBS TRUST – NOTIFICA CESSIONE CREDITO DA SO.FIN A DBS TRUST

euro 153.000,00 RISERVA FUTURO AUMENTO DI C.S. – CONVERSIONE FINANZIAMENTO SOFIN VERS C/TOCAPITALE

Queste due voci mi risultano assolutamente sconosciute. Non so dare spiegazioni nel merito, non so chi le ha suggerite, certamente non io ne la sig.ra Alquati, non so a cosa si riferiscano ma so con certezza assoluta che non un euro di questi 170mila euro son stati intascati né da me, né dalla Alquati, ne dalla S.r.l. So.Fin.

Confido quindi, anche in questo caso, di aver dimostrato l’infondatezza del reato contestatomi auspicando che venga individuato il responsabile delle due registrazioni contabili di cui sopra e che dia spiegazioni nel merito delle stesse e quali fossero le finalità e, nel caso, chi il beneficiario.

  • Dissipavano dal patrimonio sociale almeno ad euro 170.170,20 equivalenti all’insoluto lasciato da GUBINA Nelli e altri soggetti, occupanti, dal 2016 al 2018, camere di lusso dell’albergo.

Mi richiamo interamente alla ricostruzione più sopra (da pag. 15) ed alle aggiunte di maggio 2021 ed a quella di luglio 2021. Tutta la questione l’ho trattata diffusamente in quanto era già stata oggetto di discussione.
Cercando di ricostruire gli accadimenti nel merito della questione, allego una scheda delle presenze (probabilmente giratami da Calabrese al tempo delle liti) da cui si evince l’utilizzo della villa da parte di Cogorno registrata a costo 0 (zero). Che strano però… (Allegato 131) .


B)
  • Per il reato p. e p. dagli art. 110 c.p. 223, 216 n. 2 Legge Fallimentare, perché in concorso tra loro, DENTI quale amministratore di diritto, COGORNO e CALABRESE quali amministratori di fatto, della società alberghiera COMFORT HOTELS & RESORT SPA, dichiarata fallita dal Tribunale di Savona con sentenza N. 7/2021 del 7/04/2021, tenevano la contabilità in guisa da non consentire la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari.

Non comprendo il rilievo. Il sottoscritto non ha occultato nulla e non si è sottratto mai ad alcuna  richiesta di chiarimenti. Rilevo che ho avuto un solo incontro con la dott.ssa Costamagna (peraltro in conference-call per l’emergenza sanitaria al tempo in atto) nel quale ho risposto ad ogni domanda, ribadendo la mia totale disponibilità ad ulteriori incontri senza più essere richiamato. Attendo di essere interrogato per comprendere l’ipotesi di reato contestatami.

ADDENDUM LUGLIO/AGOSTO 2022
(Dopo interrogatorio GdF del 22 luglio 2022)

⦁ Contabilità mancante
La contabilità della S.r.l. Comfort Hotels & Resort è stata tenuta sin dalla sua costituzione dallo studio Necchi-Sorci di Milano su indicazione di Cogorno, già cliente dello studio con altre società ed inoltre già professionisti che curavano la tenuta contabile della (al tempo) S.p.A. Obras di cui il dott. Necchi era anche Sindaco.

Assodato che le registrazioni contabili come pure le comunicazioni e gli adempimenti fiscali relativi a tutto il 2016 (in cui ero io l’Amm. Unico) sono regolari, dopo la risoluzione contrattuale per giusta causa di Archè tutta la contabilità venne consegnata al nuovo Amm. Delegato Gaetano La Monaca che disse che l’avrebbe portata nella sede legale della società a Finale Ligure (dentro l’hotel stesso).  

Posso solo aggiungere che proprio il La Monaca qualche tempo dopo (dietro legittime insistenze del dott. Racca) mi riportò le scatole (medesime) che aveva ritirato nella sede di Archè ed io le consegnai immediatamente dopo proprio al nuovo Amministratore Delegato dott. Andrea Racca.

Che ne fosse a quel punto entrato in possesso è acclarato in alcuni verbali di assemblea e di CdA dove è riportato che si stava attivando per aggiornarla anche delle mancate registrazioni del periodo La Monaca/Petrocca (lungi dal cercare giustificazioni ai due ma francamente credo molto poche considerato che l’hotel era chiuso per fine stagione).

Per quanto mi riguarda quindi, la documentazione contabile l’aveva il dott. Racca che probabilmente la consegnò successivamente al Commissario Giudiziale dott. Pongiglione nominato dal Tribunale di Genova.

Altro davvero non so aggiungere e sono stato davvero sorpreso nell’apprendere della “distrazione contabile” e nessun rilievo, in proposito, mi è stato mosso dal curatore fallimentare dott.ssa Costamagna.

Riflettendo però adesso sugli accadimenti ricordati mi domando e provo a chiedere per esempio:

⦁ Se il duo Caffi/Cogorno che ha amministrato la struttura per tutta la stagione 2017 e 2018 (fino al 29 agosto) gestendo la cassa quindi per due interi esercizi nel periodo in cui i flussi sono al massimo (alta stagione), incassando certamente oltre 1,5 mln di euro (ricavabile dal fatturato), come è possibile che il G.S Archè sia ancora creditore per un ulteriore importo credo di ca. 1,8 mln?
(confesso che non ho mai sinceramente capito a quanto ammonti il debito nei confronti del G.S. - Cogorno mi sorprendeva ogni volta per la volubilità dell’importo del credito quando lo reclamava nelle assemblee).

⦁ Ma com’è possibile che siano stati sostenuti dal duo Caffi/Cogorno costi (tra pagati e debiti) per ben oltre 3 milioni (1,5+1,8) in meno di due anni? Ma quanto costa gestire l’hotel del Golfo in mano a questi due?

⦁ Non avendo il sottoscritto avuto accesso alcuno (per i due anni- 2017 e 2018 - a cui si fa riferimento) né alla contabilità (tenuta dalla Soc. Coop. Archè), ne ad alcun conto corrente bancario (i rapporti con le banche come pure le firme sui conti li aveva il dott. Caffi), ne avendo avuto alcun rapporto di tipo commerciale con chicchessia, mi domando per quale motivo avrei avuto il benché minimo interesse a non far trovare la documentazione contabile, essendone peraltro corresponsabile della tenuta, in quanto amministratore di diritto?

⦁ Addirittura, avrei concorso a distrarre la documentazione contabile, proprio io che ho lamentato sin da aprile 2017 di non poter consultare, che non ho avuto certamente alcuna possibilità di manipolare e sulla quale nutrivo sospetti, sempre ribaditi nella corrispondenza circolata, sui reali costi sostenuti nel rapporto con il Global Service fornito da Archè?

⦁ Secondo questa singolare ipotesi, mi sarei quindi assunto la responsabilità di commettere un reato (distrazione documentale) per coprire incredibilmente le condotte di altri, addirittura proprio quegli stessi con i quali i rapporti erano tesissimi e che stavano tentando di cacciarmi dalla società con un calcio nel didietro. Si può davvero credere una cosa del genere?

Non pretendo di essere considerato un genio ma nemmeno l’ultimo degli “sprovveduti” (eufemismo) si presterebbe a recitare tale ruolo, “e che diamine” (eufemismo).

(Nota: La frase non edulcorata reciterebbe: …nemmeno l’ultimo dei “coglioni” si presterebbe a recitare tale ruolo, “eccheccazzo”).

⦁ Non sarebbe quindi ragionevole domandarsi “Cui prodest?”, a chi giova questa distrazione documentale (se confermata) per trovare probabilmente la (facile) risposta sull’identità dei responsabili?

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