Comfort Hotels scazzi
MIA RICOSTRUZIONE VICENDE DELLAS.P.A. COMFORT HOTELS & RESORT(con collegamento ipertestuale agli allegati richiamati)MIE NOTE AGGIUNTE DOPO DEPOSIZIONE COME TESTE IN TRIBUNALE A MILANO
Mi corre l’obbligo, anche per mia futura memoria, di fissare alcuni ricordi e relativi contributi documentali che ritengo utili, se non addirittura necessari, dopo le domande rivoltemi nel corso della mia deposizione dal Pubblico Ministero del procedimento in oggetto.
Come ho conosciuto Alfonso Pio e Omar Petrocca
Ho sempre scritto e dichiarato di come ho conosciuto Pio Alfonso nell’Hotel del Golfo a Finale Ligure certamente il giorno 30 giugno 2017, di come nell’occasione mi apostrofò vedendomi nel cortile mentre scendevo dalla mia auto appena arrivato , e della mia irritazione nell’udire quella frase proprio il giorno stesso in cui Cogorno di fatto disattendeva il preliminare, tra di noi sottoscritto, di acquisto delle mie azioni per mancanza sua di provvista finanziaria.
Immagino che del nostro accordo gliene parlò Cogorno stesso alcune sere prima mentre cenava al ristorante dell’hotel proprio con il Pio Alfonso e di cui mi riferì mia moglie pure presente ad altro tavolo con una sua amica, e che li notarono.
Pranzo a Varigotti ristorante “La caravella”Non lo vidi più per quasi un anno sino al mese di Aprile 2018 quando, recatomi con mia moglie una domenica a Finale Ligure per salutare, certamente per l’ultima volta nella mia veste di Presidente del CdA, i dipendenti dell’hotel, in quanto Cogorno aveva gia richiesto con urgenza (Allegato B – Allegato 9)la convocazione, da tenersi pochi giorni dopo, dell’assemblea dei soci della s.p.a. CH&R con all’O.D.G. la revoca del Consiglio di Amministrazione in carica e del liquidatore della controllata s.r.l. OBRAS (sempre il sottoscritto - ndr).
Verso le 12.30, dopo aver salutato tutti, raggiunsi mia moglie in quel momento al bar dell’hotel che si intratteneva con la “Gubina Nelli” (all’epoca per noi soltanto “Stella”) e, non potendo pranzare in hotel per una assurda disposizione del solito Cogorno, chiesi a mia moglie se fosse pronta per andare a pranzo al ristorante “La Caravella” a Varigotti come in precedenza convenuto.Per educazione chiesi alla sig.ra Stella seduta di fianco a lei, se voleva unirsi a noi come era già accaduto in un’altra occasione simile in passato. Questa disse che stava aspettando il suo compagno Alfonso che era in arrivo a minuti e che quindi, se avessimo atteso, avremmo avuto occasione di scambiarci i saluti. Per pura cortesia acconsentimmo. Infatti, di lì a pochi minuti questi arrivò e giusto il tempo dei saluti ci raggiunse al bar anche il Petrocca Omar che evidentemente aveva appuntamento con il Pio Alfonso e che, ricordo a tutti, aveva una casa di vacanza proprio di fianco all’hotel.A quel punto tutta la comitiva si aggregò a me e mia moglie per andare a pranzo. Andammo con due macchine perché io ed Antonella saremmo ripartiti per far ritorno a casa subito dopo, e ricordo le mie perplessità ed il disagio, espresso nel breve tragitto a mia moglie, dell’accompagnarci a pranzo con persone pressoché sconosciute.Chiedo scusa per la volgarità dell’argomento ma ricordo anche che dissi a mia moglie: “… ma poi chi paga?” considerato che il ristorante non è proprio a buon mercato. Lascio a chi legge indovinare la (facile) risposta.
Proposta acquisto azioniCome è intuibile, durante il pranzo non è che ci fossero molti argomenti di cui discorrere e quindi inevitabilmente si parlò delle vicende societarie in atto nella S.p.a. CH&R.Come ho scritto ancora sopra, il Pio Alfonso era a conoscenza fin dall’anno prima della mia intenzione di cedere le quote di nostra proprietà, ed è in quella occasione che mi fu detto che le quote intestate al Trust DBS Group etc. (ex Antonio Calabrese) per accordi con il Calabrese stesso, erano nella “loro” (pluralis maiestatis) disponibilità e che loro erano interessati ad acquisire il controllo della società per sé o per investitori russi.Fu a quel punto che, considerata la situazione venutasi a creare in società CH&R e mia personale con Cogorno rinnovai la mia disponibilità a cedere l’intero pacchetto azionario a me riferibile (le 108.000 azioni intestate all’epoca alla s.r.l. So.Fin ) alla cifra complessiva di euro 150mila, esattamente la metà di quanto era disposto a pagare proprio Cogorno ancora pochi mesi prima (vedasi preliminare compravendita – Allegati 17e 18
- ndr). Omar Petrocca mi garantì che a tale prezzo me le avrebbe acquistate lui entro e non oltre il 30 Giugno dello stesso anno (2018).
Passaggi delle azioni della s.p.a. Comfort Hotels & ResortRagionando su questa ipotesi, per calcolate opportunità di carattere fiscale, l’intero pacchetto di azioni in carico alla s.r.l. So.Fin, che aveva all’epoca in itinere alcune operazioni immobiliari, per l’auspicata prospettiva di cessione delle azioni al Petrocca o chi per esso, queste furono cedute il giorno 3 maggio 2018 alla s.r.l. Actio il cui Amministratore Unico era nostro figlio Riccardo (Allegato 73).
A riprova delle intenzioni del duo Pio/Petrocca di arrivare ad avere (ovviamente, per quanto mi riguarda, pensando in modo del tutto lecito) il controllo azionario della società, quest’ultimo mi chiese se fossi in grado, essendo il sig. Gianmaria Laffranchini, Amministratore Ùnico della S.p.a. Essetielle, socio ed amico del sottoscritto, di poter acquisire anche i due pacchetti in carico alle S.r.l. A&G e alla S.r.l. Essetielle stessa, rispettivamente 13mila (4,68%) e 17mila (6,13%) azioni.Così feci ed in data 28 Maggio 2018 nello studio del notaio dott. Francesco Gianì in Crema acquistai in proprio le azioni dalla s.r.l. A&G (Vedi girata dietro certificato azionario – Allegato 40), mentre, atteso il compimento dei necessari passaggi societari in ambito Essetielle per procedere con la cessione delle azioni, in data 18 giugno 2018 avanti il notaio dott. Andrea Confalonieri la s.r.l. Proposte Immobiliari Saletti acquistò proprio dalla s.r.l. Essetielle l’intero pacchetto azionario in carico a quest’ultima (Allegato 64)
.
Per rispondere al rilievo del P.M. nella mia deposizione del 12.05.2021 riguardo quanto riportato nel verbale della Assemblea dei soci del 12.06.2018 preciso che nel corso della riunione confermai le comunicazioni (Allegato 84)delle cessioni quote da parte della s.r.l. So.Fin alla s.r.l. Actio e della s.r.l. A&G ad Antonio Denti (come descritto sopra) e le ragioni per cui non fossero ancora allibrati i nuovi soci. Proposi anche la soluzione per superare la formalità ma Cogorno evidentemente non voleva in alcun modo dare corso alla assemblea per impedire che venisse rimosso l’A.D. Caffi.
La riprova di questa sua motivazione è dimostrata dal fatto che disertò le successive assemblee convocate con analogo ODG e specificatamente quelle del 17 e 27 luglio e quella del 29 Agosto sempre 2018.Aggiungo che, proprio nel cercare di ricostruire gli accadimenti di quei giorni per trovare riscontro e risposte alle domande rivoltemi dal P.M. ho trovato una singolare p.e.c. proprio del 12.06.2018, inviata dalla s.r.l. Summa alla s.r.l. So.Fin per lamentare il mancato rispetto dei patti sottoscritti tra le due società (Allegato 75).
Probabilmente, visto la piega che stava prendendo la vicenda della S.p.a. CH&R, Cogorno senza alcun senso del ridicolo tentava di intimidirmi minacciando azioni legali e risarcitorie. Fa sorridere il rilievo all’esercizio del diritto di prelazione quando in una S.p.a. le azioni sono liberamente trattabili e cedibili. Anche il richiamo al mancato rispetto dell’impegno di contribuire economicamente ed in misura paritetica alla s.r.l. Summa è assolutamente fuori luogo in quanto dimentica che nell’imminenza dell’acquisto della totalità delle azioni di CH&R dalla fallita Soc. Coop. ICOS (20 Luglio 2015 – ndr) proprio Cogorno chiese ed ottenne di sottoscrivere in tal senso (17.07.2015 – ndr) un addendum al patto (Allegato 79).
Sapendo Cogorno che il suo bluff degli investitori suoi amici sarebbe miseramente svanito, e che quindi la provvista per tale operazione l’avrebbe dovuta mettere suo malgrado interamente la s.r.l. So.Fin, nel documento fece inserire che, indipendentemente dagli apporti passati e futuri (ma a lui lo preoccupavano certamente i secondi – ndr) le due società risultino titolari della medesima quota in CH&R. Si legga in proposito il riscontro alla stessa da parte della s.r.l. So.Fin. (Allegato 76).
Riprendendo la narrazione, coerentemente con quanto mi fu promesso dal Petrocca, e cioè di acquistare le mie azioni entro il 30 giugno 2018 in data 18 Giugno 2018 consegnai nelle sue mani numero due Procure a vendere le azioni rispettivamente della s.r.l. Actio e della s.r.l. Proposte Immobiliari Saletti (Allegato 70)per consentirgli di poter dimostrare l’effettiva disponibilità delle azioni che, sommate a quelle del Trust davano la maggioranza per il controllo della società.
Purtroppo pure Petrocca non fu in grado di acquistare le azioni entro la data stabilita (30.06.2018) e cominciò a chiedere di spostare nel tempo il perfezionamento dell’operazione. Per formalizzare almeno quanto concordato chiesi al mio legale, avv. Mario Baroni di preparare due bozze di “contratto preliminare di cessione quote” che mi trasmise con mail il 10 luglio 2018 (Allegato 71)e che girai con mail al Petrocca Omar.
Come si evince dalla lettura degli stessi la cessione delle azioni in capo alla s.r.l. Actio era stabilita ad un valore di euro 150mila come ricordavo ed ho dichiarato nella mia deposizione in Tribunale del 12 maggio us e la scadenza per il perfezionamento del contratto, era per entrambi il 10 Settembre 2018.In un continuo tira e molla, sentendomi raccontare anche molte bugie sulle ragioni del ritardo concordai con il Petrocca due nuovi preliminari da sottoscrivere in data 8 Agosto 2018 che trasmisi con due distinte mail la sera del 7 Agosto 2018 sempre con una nuova scadenza ed un importo leggermente ritoccato verso l’alto (180mila euro) come “risarcimento” dei ritardi accusati (Allegato. 72).
Mi incontrai certamente il giorno 8 Agosto e, come si evince anche dai due preliminari ultimi sopra richiamati, Omar Petrocca (o Gaetano La Monaca, sinceramente non ricordo), mi consegnò i due assegni indicati nei contratti come acconto (Allegato 40). Uno da 20mila euro intestato alla s.r.l. Actio e uno da 5mila euro intestato alla s.r.l. Proposte Immobiliari Saletti .
Rammento a chi legge che il sottoscritto in quel momento, non solo non aveva realizzato la vendita di una sola azione in capo alla s.r.l. Actio ma mi ero caricato anche delle azioni della s.r.l A&G e della s.r.l. Essetielle come da richiesta del Petrocca.Realizzato che anche queste nuove scadenze per il perfezionamento delle cessioni di quote non andarono a buon fine chiesi ed ottenni di concludere la vendita almeno di quelle di cui mi ero ulteriormente caricato su richiesta del Petrocca.Finalmente, dopo molte mie insistenze, in data 5 ottobre 2018 avanti il notaio dott. Mauro Boschiroli in Crema entrambi i pacchetti (Antonio Denti ex A&G e Proposte Immobiliari Saletti ex s.r.l. Essetielle) furono ceduti alla FGM Immobiliare in persona del proprio Amministratore Gaetano La Monaca. Il valore delle transazioni ed i relativi pagamenti, tutti con assegni, sono chiaramente riportati nelle scritture sottoscritte all’epoca ed allegati in fotocopia (Allegato 40).
Come si può facilmente ricavare dalla lettura delle scritture allegate, i due assegni di acconto precedentemente consegnati (5mila e 20mila) furono imputati come saldo delle azioni della Proposte Immobiliari Saletti mentre per le azioni cedute dal sottoscritto mi fu consegnato un assegno che depositai in banca per l’incasso solo molti giorni dopo quando Petrocca mi confermò finalmente di procedere con il versamento sul conto ma che venne comunque protestato. Il preliminare tra la s.r.l. Actio ed il Petrocca fu a quel punto consensualmente risolto.Come ho raccontato in precedenza a quel punto desistetti da ogni ulteriore trattativa di cessione al Petrocca
Precisazioni sui preliminari sottoscritti con CogornoNel corso della mia deposizione del 12 maggio il P.M. mi ha chiesto dei due preliminari sottoscritti con Cogorno nell’anno 2017. Come si può vedere li avevo allegati già in precedenza alla memoria (Allegato 18e Allegato 19
) e prodotti in più occasioni (quelle ricordate all’inizio di questa memoria).
Ho risposto alla domanda del P.M. che ricevetti due assegni, uno da 25mila e uno da 5mila per un totale complessivo di 30mila euro. Come si può vedere dalla fotocopia in realtà erano uno da 28mila e uno da 2mila anche se il totale era il medesimo e ricordavo con precisione quello.
NOTE AGGIUNTE DOPO TRASMISSIONE AL TRIBUNALE DI MILANO
Ritengo utile ricostruire anche altri fatti accaduti con Cogorno sul medesimo tema, a cui non avevo fatto cenno in precedenza, in quanto superflui per gli accadimenti della società, ma che credo possano essere di un qualche interesse alla luce delle vicende processuali in atto in Tribunale a Milano.
Come ho già avuto modo di ricostruire più sopra, le trattative tra i rispettivi legali, mio e di Cogorno relative alla eventuale cessione delle mie azioni a Cogorno stesso, iniziarono già alla fine del 2016. Ricordo che io ed il mio legale, avv. Mario Baroni andammo ad un incontro nello studio del legale di Cogorno, avv. Massimo Campa probabilmente nel mese di dicembre perché ricordo benissimo, essendo lo studio del legale in centro a Milano, dietro il Teatro della Scala, c’erano ovunque le luminarie Natalizie.
Nell’occasione si definì tra di noi il valore (300.000,00 euro) dell’intero pacchetto in capo alla s.r.l. So.Fin. (circa il 39%) con l’impegno dei legali di preparare in seguito il preliminare (mi riferisco al primo preliminare dei due sottoscritti in successione con Cogorno – ndr).
La cessione delle azioni era subordinata alla concessione di un importante finanziamento a Cogorno da parte di Monte dei Paschi di Siena.
Nutrivo enormi perplessità che Cogorno riuscisse ad ottenere il prestito per cui, qualche mese dopo, quando i rispettivi legali riuscirono finalmente a redigere una bozza di accordo condivisa, un giorno di aprile, chiamato da Cogorno per passare nel suo ufficio (accadeva spesso) ivi giunto, mi disse che stava partendo per andare a Reggio Emilia per un importante incontro con i funzionari che stavano esaminando la pratica di finanziamento. Considerata la sua urgenza ricordo che firmai davanti a lui l’ultima (in ordine di tempo) bozza di accordo, imitando malamente la firma di mia moglie (Allegato 18)
, tanto il contratto prevedeva la scadenza di ottobre, previa dimostrazione del Cogorno e con verifica da parte nostra, che l’esame della richiesta era in itinere e che si sarebbe ragionevolmente arrivati al risultato sperato.

Chiaramente se Cogorno fosse stato in grado di dimostrare che la pratica stesse procedendo non avremmo avuto alcuna difficoltà ad aspettare il completamento dell’iter dell’Istituto di credito per onorare quanto pattuito. Purtroppo, Cogorno non fu in grado di dimostrare in nessun modo l’andamento della pratica per cui fu per questa ragione che quando pretese di prendersi altro tempo per concludere la cessione delle azioni, ci fu lo scambio della corrispondenza che rilevava il problema della firma autografa di mia moglie (Allegato 102)
.

Verificata comunque la volontà delle parti sul procedere del negozio, chiesi di riscrivere un preliminare che non impegnasse solo il promittente venditore ad attendere, ma anche il promittente acquirente, ottenendo da Cogorno (che invece si diceva molto fiducioso del buon esito) di firmare ufficialmente un preliminare alla presenza dei titolati a sottoscriverlo, e cioè Cogorno stesso e mia moglie, Amm. Unico della s.r.l. So.Fin, nello studio del nostro legale avv. Mario Baroni (Allegato 19)
. Considerato il molto tempo ormai trascorso dagli accordi di Natale, essendo ormai a settembre, con le nostre (aumentate) perplessità sul buon esito del finanziamento a Cogorno, posi la condizione almeno del versamento di una caparra a perdere (vistosi lui così sicuro del risultato) concedendo per contro una proroga sulla scadenza dell’originario preliminare e cioè fino al 15 novembre 2017.

Così si fece, ma purtroppo anche questa scadenza fu disattesa da Cogorno.
Circa un anno dopo, alla fine del 2018, quando fu ormai chiaro per il sottoscritto che Petrocca non sarebbe stato in grado di acquistare le mie azioni passate nel frattempo in quota alla s.r.l. Actio (come ricordato sopra), a riprova della mia, coerente e sempre nota a tutti, volontà di cedere la mia partecipazione, essendoci stato un riavvicinamento (forzato) per il mio ruolo ancora nel CdA della S.p.a. CH&R, ci furono alcuni incontri e telefonate con Cogorno che sembrava nuovamente determinato ad acquistare lui le azioni.
Era chiaro che la partecipazione in società del Petrocca rischiava di far saltare i piani di Cogorno di impossessarsi della società sbarazzandosi del sottoscritto, per cui, come già più sopra ricordato, tentò un riavvicinamento per cercare nuovamente di attuare il suo piano.
Considerato ormai il clima di sospetto e di diffidenza che regnava tra tutti, decisi di utilizzare il mio secondo cellulare, con una apposita applicazione, per registrare incontri e telefonate. Il periodo è quello che va da ottobre 2018 a Dicembre 2019, dopo la nomina come Amm. Delegato di La Monaca prima e di Petrocca dopo. Ho ordinato cronologicamente questi file audio e credo che ascoltandoli si trovi la conferma che il mio obiettivo fu sempre solo quello di ottimizzare la mia uscita cedendo le azioni a chi fosse stato in grado di pagarmele mentre sfido chiunque a comprendere quali fossero le intenzioni di Cogorno (a parte quello di farmi venire forti mal di testa). Comunque li produco in allegato:
Allegato AU03 – Telefonata Cogorno del 23.10.2018
Allegato AU04 – Incontro Cogorno del 23.10.201
Allegato AU05 – Telefonata Cogorno del 26.10.2018
Allegato AU06 – Incontro Cogorno del 31.10.2018
Allegato AU07 – Incontro Cogorno del 05.11.2018
Fu anche abbozzato, con il contributo dei rispettivi legali, un nuovo preliminare che regolasse questa rinnovata intenzione di Cogorno di acquistare le mie azioni, ma le condizioni erano al solito irricevibili (si ascoltino le registrazioni) e non se ne fece nulla come sempre. (Allegato 98)
.

Costituzione Comfort Hotels & Resort – Accordo Cogorno/Calabrese
Ho dichiarato durante la deposizione che conobbi Antonio Calabrese in occasione della costituzione della s.r.l. Comfort Hotels & Resort nel gennaio 2014. Ho raccontato quello che ho saputo nel tempo dei rapporti pregressi tra Antonio Calabrese e Claudio Cogorno, della istanza di fallimento presentata anni addietro da Calabrese contro la S.p.a. Obras e della promessa fattagli di partecipare come socio nella costituenda società in cambio del ritiro della stessa.
Ho trovato copia di una mail di Calabrese inviata il 2 Agosto 2018 a tutti i soci ed ai Sindaci di CH&R in cui racconta proprio la vicenda (Allegato 85)
.

Precisazioni su scrittura mostratami dal P.M. durante deposizione del 12.05
Durante la mia deposizione il legale della difesa avv..Mallamaci, mi ha mostrato una scrittura privata tra CH&R e la s.r.l. Faber chiedendomi se l’avesse preparata il mio legale. Ho risposto che non era stata redatta dal mio legale e, non ricordo con precisione ma, credo di aver risposto che forse l’aveva preparata il legale di Cogorno.
Ho trovato la mail del dott. Racca del 20 febbraio 2019 con cui mi trasmetteva allegato il file word con la bozza della scrittura precisandomi che gliela aveva inviata Cogorno. In sostanza la conferma di quanto mi ricordavo e quindi dichiarato nella deposizione (Allegato 88) 

Precisazione su mail con E.C. mostratomi dal P.M. durante deposizione del 12.05
Mi è stata mostrata copia di una mail che il sottoscritto avrebbe inviato al Petrocca con un allegato senza che si potesse determinare che fosse proprio l’Estratto Conto mostratomi dal P.M. (come sottolineato anche dal Giudice).
Ho cercato tra le mie mail ma l’unica che ho trovato con un estratto conto della Ca.Ri.Ge. era al contrario inviata a me dal Petrocca e da lui ricevuta dal La Monaca come in realtà era logico che fosse, considerato che il rapporto con la banca l’aveva costui. (Allegato 92)
.

Precisazione su documento con mia firma disconosciuta
Il P.M. mi ha chiesto se ricordassi di un mio documento di cui, in un verbale di assemblea soci, disconoscevo la firma autografa ed io ho confermato l’episodio. Il documento era il contratto di collaborazione del marchio CH che produco in allegato (Allegato 104)
e come si può facilmente ricavare la firma non è’ sicuramente la mia.

Precisazione sulla mancata assemblea del 26 Aprile 2018
Erroneamente rispondendo ad una domanda dell’avv. Mallamaci ho dichiarato di ricordare (confusamente senza esserne sicuro) che la famosa assemblea del 26 aprile 2018 convocata dai Sindaci su richiesta di Cogorno & C (DBS compresa) si tenne comunque salvo poi venire annullata per mancanza di numero legale.
Preciso invece che, avendo ricevuto la mail di Calabrese (Allegato 88)
che annunciava che sarebbe andata deserta mi risparmiai l’inutile viaggio e rimasi a Crema come dimostrato dalle 2 foto che allego (Allegato 105)
che riportano luogo e ora dello scatto (Crema lì 26 Aprile 10:01)


NOTE AGGIUNTE DOPO LA LETTURA DELLE DEPOSIZIONI RESE
Esame della difesa avv. Mallamaci
Rispondendo ad una domanda dell’avv. Mallamaci (a pag 41 mia deposizione) ho dichiarato di aver inviato un messaggio WhatsApp a Calabrese in cui scrivevo:” Antoine, ma sei passato con Cogorno?”
A conferma di quanto dichiarato (nell’occasione ed in passato più volte) produco lo screenshot del messaggio WhatsApp (Allegato 107)
inviatogli in data 17 aprile 2018 certamente dopo aver ricevuto la richiesta di convocazione dell’assemblea dei soci fatta da Cogorno & C compreso DBS Trust con firma di Calabrese stesso.

Altra documentazione a riprova di quanto da me affermato (a pag 52 e 53 mia deposizione) sugli articoli trovati in internet relativi allo standing di Pio e Petrocca li ho prodotti in allegato (Allegato 113
e Allegato 114
).


Controesame del Pubblico Ministero
Il P.M. mi ha chiesto con insistenza (da pag. 74 a pag. 81 della mia deposizione) degli assegni presi in pagamento per la cessione dei due pacchetti di azioni, quello di Antonio Denti (ex A&G) e quello di Proposte Immobiliari Saletti (ex Essetielle), alla FGM Immobiliare dell’A.U. Gaetano La Monaca.
Come si ricava dagli allegati (Allegato 40)
gli assegni che mi vennero consegnati come controvalore delle azioni della s.p.a. CH&R cedute furono in tutto 3 (tre): uno da euro 20.000,00 (Ventimila/00), uno da euro 5.000,00 (Cinquemila/00) ed uno da euro 15.000,00 (Quindicimila/00), per un totale complessivo di euro 40.000,00 (Quarantamila/00) ed erano titoli della Banca Sella succursale di Caluso, tutti a firma “La Monaca Gaetano”.

Come vennero imputati a pagamento lo si ricava chiaramente dalle scritture firmate davanti al notaio. Per quanto riguarda la difficoltà che incontrai per l’incasso dell’assegno d’importo 15mila (Quindicimila/00) euro lo si ricava dagli screenshot dei messaggi WhatsApp che mi sono scambiato con Petrocca (Allegato 108)
.

Alla fine, anche l’assegno da 15mila euro venne finalmente pagato il 7 dicembre 2018 come si evidenzia dalla contabile inviatami dal Petrocca. Ritengo che tutta la questione risulti adesso chiara, documentata e che confermi, precisandolo, quanto da me dichiarato in Tribunale.
Rilevo poi che il P.M. nel pormi le domande (da pag. 82 del verbale della mia deposizione) si rifà lungamente alla lettura di alcuni verbali di Assemblea dei soci della S.p.a. CH&R, specificatamente a quelli del 12 Giugno 2018 (Allegato 17)
, del 29 settembre 2018 (Allegato 111)
, del 11 Ottobre 2018 (Allegato 112)
, del 27 Novembre 2018 (Allegato 109)
.




Come ho avuto modo di precisare anche nella mia deposizione del 12 Maggio scorso (a pag. 82 – mio inciso al passaggio del P.M. in cui dice: “Alcune precisazioni sui verbali di assemblea) da un certo momento in poi presenzia sempre alle assemblee l’avv. Massimo Campa, legale di Cogorno che, indipendentemente dal nome indicato nel verbale nel ruolo di segretario (una volta Cogorno, una volta Racca, una volta Campa stesso) si palesa sempre soltanto lui come estensore del verbale tanto che in una occasione alla domanda di Cogorno “chi verbalizza?” risposi “l’avvocato, ormai è una consuetudine” , curandone quindi evidentemente la sintesi.
Risulta chiaro che, di assemblee che duravano anche oltre 5 ore, nella sintesi dei relativi verbali, composti da 4/5 pagine in tutto, si dovesse condensare quanto detto, ed il timore (fondato) del sottoscritto, era che, con un siffatto estensore certamente di parte, questi potessero trasmettere, in fase di rilettura da parte di altri, una errata ricostruzione degli accadimenti (io pensavo, nel caso, all’eventuale curatore fallimentare di CH&R non certo ad un P.M.).
Fu esclusivamente per questa ragione che, da un certo momento in poi, decisi talvolta di registrare, utilizzando una applicazione sul mio cellulare (evidentemente per uso personale e a futura memoria), assemblee, incontri e pure telefonate, come ho avuto modo di dire anche nella mia deposizione sopra richiamata (ancora a pag. 82).
Ho cambiato modello di cellulare più volte ed ho dovuto sostituire diversi altri “device”, nel frattempo, ma ho fatto delle ricerche e per fortuna ho ritrovato le registrazioni proprio delle assemblee oggetto delle attenzioni del P.M. e dalle quali ha ricavato probabilmente molti spunti per le domande rivoltemi nella mia deposizione del 12 maggio 2021.
Ho duplicato su “chiavetta” quindi le registrazioni integrali delle assemblee del 12 Giugno 2018, del 27 Settembre 2018, del 11 Ottobre 2018, del 27 Novembre 2018 e pure dell’incontro del 4 Marzo 2019 in cui erano presenti Cogorno, il sottoscritto Antonio Denti, mio figlio Riccardo al tempo A.U. della s.r.l. Actio ed il mio legale avv. Mario Baroni tenutosi nello studio di quest’ultimo per conferire sulla mia ipotesi di divisione asset tra cui la spiaggia e di cui ha sempre raccontato e scritto (male) proprio Cogorno stesso.
Avendo il P.M. dichiarato (a pag. 57 della mia deposizione del 12.05.2021) di non ritenere necessario acquisire agli atti la mia memoria richiamata durante la deposizione e così testualmente: “…. Cioè ci sono dei verbali che dicono delle cose che adesso il Teste ha indicato assemblee, ma un conto sono le cose che si dicono e un conto le cose che si dicono in quelle assemblee, quindi a nostro parere questa relazione è superflua e comunque è una relazione a posteriori. Qua ci sono i verbali e credo che su questo debba essere sentito il Teste…” ecco, fortunatamente adesso, tutti quelli che ne hanno interesse, potranno sentire addirittura le registrazioni audio di tutte quelle assemblee oggetto di attenzione del Pubblico Ministero e non soltanto la sintesi riportata nei verbali redatti dall’avvocato di Cogorno.
Per tornare quindi alla questione se ci fosse corretta rispondenza tra quanto detto in assemblea e quanto sintetizzato nei verbali redatti dall’avv. Campa, voglio evidenziare di seguito alcuni passaggi che dimostrano deliberate omissioni, peraltro, dal sottoscritto già denunciate nel corso delle stesse assemblee.
La prima che voglio rilevare, e che evidentemente getta un’ombra su tutti i verbali delle assemblee sopra richiamate, confermando che i miei dubbi sono datati nel tempo, è quella che riporto di seguito.
Siamo all’assemblea del 28 Novembre 2018, ed è significativo il battibecco tra il sottoscritto ed il più volte richiamato avv. Campa in quanto, mentre rispondevo ad una precisa domanda del Sindaco dott. Covini, il legale, cerca di interrompermi come da trascrizione che riproduco di seguito:
Minuto 00:33:50 Il Sindaco dott. Covini chiede al Presidente del CdA come mai è stato scelto di nominare un incapace come amministratore della società (riferendosi al La Monaca – ndr).
Denti: “rispondo io. Allora io evidentemente La Monaca non lo conoscevo, nel senso che .. cioè non l’avevo proprio mai visto nella mia vita. Noi venivamo da una situazione che non era semplice, perché io venivo, personalmente, come Presidente del Consiglio di Amministrazione, da un anno e mezzo di gestione con l’Amministratore Delegato il Dott. Caffi, con il quale cioè voglio dire, io ho pacchi di lettere dove evidentemente lamentavo del mancato rapporto che c’era, quindi io ero il Presidente quello non mi risponde al telefono non fa….cioè nelle volte in cui io ho avuto modo di interloquire con lui…era persino imbarazzante nelle risposte, perché lui non sapeva se aveva comprato gli arredi dell’hotel, da chi li aveva comprati, non sapeva nulla di nulla. E quindi per me in quel momento non conoscendo La Monaca, ripeto, e che riconosco che effettivamente si è dimostrato non all’altezza, probabilmente.”
Covini: “… se non era all’altezza Caffi, La Monaca era…non so come qualificarlo…”
Denti: “ si però guardi la questione è questa, cioè dobbiamo anche capire però come si è arrivata alla nomina di La Monaca, perché io quando ad Aprile ho fatto la convocazione per fare gli adempimenti fiscali, cioè vale a dire la presentazione del bilancio di CH&R, che comportava una serie di passaggi tra cui quello dell’indicazione della persona di CH&R, che non potevo essere io essendo già presidente, non avendo il dono della ubiquità non potevo essere anche quello che andava a partecipare all’assemblea dei soci con un socio unico di Obras per decidere anche nel merito del bilancio di Obras, io quando feci quella convocazione ad Aprile, venni stoppato dalla lettere che era stata fatta di convocazione dell’assemblea con un ordine del giorno ben preciso che poi ricorderete perfettamente, che è lo stesso, e allora si no…era un po’ più complesso…ma di fatto se la questione si è paralizzata è dovuta semplicemente al fatto che dal momento in cui io convocai quell’assemblea per quegli adempimenti, venne fatta da Cogorno ed altri soci, tra cui anche DBS, una convocazione anticipata con all’ordine del giorno la revoca del consiglio di amministrazione, del liquidatore…tant’è che io scrissi una lettera dicendo: la presente per comunicare che il convocato consiglio di amministrazione in data del giorno 20 alle ore 11:20 di Aprile…è annullato (Allegato 83). Avendo il collegio sindacale perché in quell’occasione, su sollecitazione di quei soci firmatari, che erano oltre il 51%, il collegio sindacale senza neanche chiedere al presidente che avrebbe dovuto fare su sollecitazione del collegio sindacale la convocazione, immediatamente venne convocata. I miei consulenti mi hanno detto che secondo me…secondo loro questo è stato una procedura irrituale, però il collegio sindacale convocò l’assemblea dei soci e avvenne che in quell’occasione poi si scoprì che non c’era il 51% per poterlo fare. Da lì si è messa in atto una azione di ostruzionismo da parte di parte dei soci…”
00:37:00 > Campa: “però posso chiedere io alle 14:30 mi alzo e me ne vado".
Denti: “anch’io ..”
Campa: “Mi sembra… mi sembra che adesso se il socio Denti che ha… vuole fare un’azione di responsabilità…”
Denti: “… no però dottore…avvocato…però mi lasci un attimo rispondere…”
Campa: “lei sta spiegando il come si è arrivati… l’abbiamo già detto l’altra volta…”
Denti: “no io però mi hanno fatto una domanda io vorrei finire di rispondere perché poi nei suoi verbali io non risulto nemmeno ha capito? Quindi ...”
Campa: ”non è vero… lei c’è sempre nei verbali non si azzardi…”
Denti: “no ...no .. allora non tutto quello che io dico, non tutto quello che io dico lei lo riporta”
Campa: “lei lo legge poi lo firma non si azzardi”
Denti: “siccome noi le assemblee le finiamo alle 10 di sera quando sono distrutto…”
Campa: “io sono sempre qua lei può leggere non si azzardi a dire questa cosa”
Denti: “mi lasci intervenire, finisco la risposta, e rispondo, poi lei faccia l’intervento che vuole alle due e mezza e me ne vado anch’io quindi…guardi che non farò…. non cercherò di tirarla per le lunghe".
“Quindi la questione sul fatto del perché venne indicato La Monaca, cioè noi venivamo da una situazione di ostruzionismo dove ricorderete tutti che facemmo tre assemblee consecutive dove deliberatamente non si componeva il 51, c’era la complicazione di DBS nota a tutti, quindi evidentemente era difficile combinare la questione…e quindi finalmente, tardivamente con la società paralizzata, nessun adempimento fiscale veniva fatto, non veniva convocato nulla, io stesso ho scritto a più riprese che non vedo quale tipo di adempimento avrei potuto fare, dove eravamo sotto scacco come Consiglio di Amministrazione, sfiduciati, perché di fatto quella era stata la richiesta, senza che poi mai venisse finalmente, come dire, esercitato in assemblea e venisse votato in assemblea se quel consiglio di amministrazione doveva essere revocato o rimanere in carica, con Caffi non ci parlavo, dottore (Covini) le rispondo, si presenta La Monaca perché c’è una parte di cessione di quote e entra un terzo soggetto nelle due compagini che erano i due blocchi principali, tolto Calabrese sul quale magari poi una questioncina pure direi…un passaggio pure lo farei…a quel punto entra un soggetto terzo, io La Monaca l’ho avvallata come scelta senza conoscerlo…ma non conoscevo nemmeno Caffi, quando mi hanno proposto Caffi a me Caffi va benissimo…poi è successo che in quel momento per uscire da una situazione di stallo han detto l’amministratore sarà La Monaca…l’ho conosciuto mi sembrava una persona per bene…nel senso onesta ”
Campa: “gliel’ha presentato il signore”
Denti: “non ho capito”
Campa: “gliel’ha presentato il socio entrante Petrocca”
Denti: “La Monaca …. quindi per rispondere è stato indicato allora, io ripeto secondo me anche il Dott. Caffi…al di là poi che magari avrà fatto puntualmente le presentazioni degli adempimenti…di alcuni adempimenti non tutti perché evidentemente la situazione di stallo relativa al bilancio di CH e anche di Obras in particolare che comunque c’erano delle responsabilità perché evidentemente non partecipando mai alle assemblee non venendo ho letto stamattina una mail che ha mandato dove era impossibilitato a venire e l’avevo visto il giorno prima…evidentemente c’era una situazione di ostruzionismo…quindi la risposta era…La Monaca…un cavallo…qualunque situazione disinnescava una situazione precedente dove io ho tonnellate di documenti che continuamente lamentavo che il Dott. Caffi non mi condivideva nulla…che faceva delle cose sulle quali non ero d’accordo etc. etc. etc.…per chi ne ha interesse e curiosità vi faccio portare la carriola con tutti i documenti. Quindi questa era la situazione ecco perché La Monaca. Dopo di chè non sono un coglione, anche io ho visto che il sig. La Monaca evidentemente si era preso un incarico che andava oltre le sue capacità”
Petrocca: “aggravato anche da una situazione [incomprensibile] si è reso conto, comunque, velocemente è passato poco tempo…”
Denti: “e anche, io questo lo sottolineo perché l’ho vissuto, non è che il Dott. Caffi, che poi è sparito non l’abbiamo più visto mai, potrete…l’avrete riscontrato voi stessi…non è che poi il Dott. Caffi abbia agevolato il passaggio delle consegne…da quando è stato tolto non si è più visto ne in assemblea ne mai…e quindi evidentemente…”
Il verbale riporta: Cogorno sottolinea che la questione delle relazioni passate sia riscontrabile dallo scambio di numerosa corrispondenza e come sia rilevante anche la condotta di Calabrese che le convocazioni da lui richieste erano riferite proprio alla condizione di stallo venutasi a creare e che il tema fu posto proprio per la necessità di procedere alle approvazioni di bilancio.
Nella registrazione si sente:
44:00 Cogorno: “…dobbiamo prendere atto che questo Consiglio di Amministrazione era in stallo”
44:20 Denti: “ma come in stallo…. avevo fatto la convocazione per la cosa…”
Cogorno: “per il bilancio?”
Denti: “certo, la mia convocazione era…”
Cogorno: “perdonami sono seguite decine di mail prima…quella è stata una casualità..”
Denti: “ma come una casualità…lei l’ha fatta…”
Cogorno: “la nostra richiesta ai sindaci era precedente”
Denti: “gliela produrrò…. io avevo fatto la convocazione come liquidatore e come presiedente del Consiglio di Amministrazione…”
Dall’ascolto della registrazione si ricava che sul punto Denti non concorda ma nel verbale questo non risulta.
54:05 Denti: “si, però con una differenza: che Caffi quando noi abbiamo voluto rimuoverlo ci abbiamo messo 6 mesi perché lei ostruzionisticamente non lo faceva rimuovere, sul fatto che La Monaca purtroppo per impegni, un po’ per incapacità non va bene, dopo due mesi abbiamo fatto la richiesta che lo rimuoviamo e siamo d’accordo. Cioè voglio dire l’abbiamo convocato, l’abbiamo nominato…ci ha messo due mesi e l’abbiamo mandato via”
Denti: “se Denti per primo, come presidente ha fatto la convocazione con quell’ordine del giorno, io credo che più di così…”
E poi ancora in un passaggio successivo:
01:05:00 Denti spiega che la p.e.c. è bloccata, si riesce a leggere ma non si riesce a inviare. In ogni caso non si legge la p.e.c. del decreto ingiuntivo.
01:06:45 Denti: “che anche sulla questione delle p.e.c., (rivolgendomi a Campa – ndr) lei guardi, anche questo lo metta, non voglio difendere La Monaca che si difenderà da solo se sarà chiamato a doversi difendere, però anche sulla questione della p.e.c. Caffi non aveva capito nulla, perché in effetti cioè lui aveva dato dei dati per poterla leggere che poi in realtà non erano quelli, ci abbiamo messo un mese per averli. Tant’è che poi ad un certo punto le ho anche scritto, lei mi ha detto si effettivamente devo chiedere perché l’aveva fatto un altro…”Cogorno [incomprensibile] “voglio dire non è stato semplice il passaggio La Monaca è stato in carica due mesi e mezzo ma il primo mese le assicuro che anche io che su alcuni aspetti…”
E ancora in un altro:
Denti: “ecco se posso aggiungere soltanto un piccolo inciso, che magari così l’avvocato lo segna, anche questo, non per sdebitarmi delle scuse di La Monaca, però come è stato nominato, cioè non ha fatto in tempo a prendere possesso per le ragioni che lei ha messo, per giusta causa per carità di dio, però quello è arrivato giù si è trovato con la revoca…”
Oppure ancora in quest’altro:
Denti: “ no guardi ma le dico questo anche per Denti, anche per Antonio Denti, perché io non parlavo da un anno con Antonio Calabrese, nell’imminenza nell’emergenza di dover comunque mantenere operativo l’hotel perché c’era…l’hotel era pieno per fortuna, mio malgrado, abbiamo dovuto eravate d’accordo anche l’avvocato si era espresso in tal senso…l’unico che poteva mantenere continuità in hotel col personale eccetera era Antonio Calabrese, che ha comportato non pochi problemi doverlo andare a richiamare…certamente era una persona che aveva combinato qualche questione…che lei ha stigmatizzato bene nelle denunce che ha fatto relativamente ai suoi soggiorni e dei suoi ospiti…e anche presso altri hotel pagati…ma però questo il povero La Monaca ha comportato che si è trovato dover andar giù…”
Cogorno: “non l’ho fatto contro La Monaca”
Denti: “ no però ecco mi dia atto che così magari l’avvocato lo mette… ma da subito io avevo detto e magari in qualche telefonata anche con i sindaci l’avevo detto, ma l’ho detto anche qui non ricordo se l’avvocato l’ha scritto probabilmente si, che io auspicavo maggior collaborazione e che invitavo lei stesso a partecipare proprio perché…sul discorso della contabilità mi riconoscerà che io sono venuto negli uffici e ho detto guardi: la contabilità è inutile che la portiamo a Torino da una questione…è qua…qual era l’elemento che scardinava un po’ una situazione che evidentemente a me non poteva andar bene…il fatto che non essendoci più il Dott. Caffi che da quel punto di vista li non c’era nessun tipo di rapporto, lei poteva tranquillamente tenere la contabilità, per me Gaetano La Monaca aveva la caratteristica di terzietà perché era arrivato lui terzo…quindi evidentemente essendo equidistante poteva in qualche modo visto che era un preciso…prendeva nota delle cose…da quel punto di vista poi magari sulle capacità [incomprensibile]…però magari era una persona che dal quel punto di vista poteva farlo, quindi in quell’ottica…io non ho mai pensato che La Monaca potesse…cioè io ho letto una sua mail l’ha mandata…stavo leggendo anche questa…ha anche uno stile letterario….”
Di tutto questo e molto altro nel verbale redatto da Campa, nonostante le mie esortazioni rivoltegli ad inserirlo, non c’è traccia ma come si può ricavare dalla lettura dello stesso si vedrà invece che riporta con enfasi: Cogorno riferisce…. Cogorno sottolinea…. Cogorno segnala……Cogorno segnala…. Cogorno dichiara ……. Cogorno suggerisce…
Ah no, ….. finalmente leggo anche il mio nome: “Antonio Denti riconosce ….. SUA difficoltà di relazione con il dott. Caffi etc.” …. (Ah ecco!!!! Ti pareva…. ndr)
Peccato che in fase di rilettura del verbale io obietti a Racca: “si, ma imputabile al dott. Caffi però..” (h/min/sec. 02:57:00) ma anche questo evidentemente nel verbale non si trova. Ascoltando la registrazione si sente anche che ormai sconsolato ed abituato all’andazzo dico a Racca: “Si va beh, lasci stare”
Et voilà. Ecco fatto. Il verbale a futura memoria (di P.M.) è belle che confezionato da cui si ricava che Cogorno è il fenomeno che ha fatto il solito “one man show” e quel povero deficiente di Denti era li solo per riconoscere che è così coglione da non riuscire nemmeno a relazionarsi con Caffi.
Aggiungo ancora, ad onor del vero, che anche un intervento di Petrocca (h/min/sec. 02:34:00) in cui chiede insistentemente a Cogorno come mai questi a lui (inteso come Petrocca) chieda, con tono intransigente, di risolvere immediatamente la “questione Gubina” mentre lui l’ha tollerata per due anni, Cogorno glissi in modo evasivo non sapendo, o meglio non volendo, evidentemente rispondere.
Fa ridere sentirlo rivolgersi a Petrocca dicendogli, ancora a proposito della arcinota “questione Gubina”, che adesso lui deve” …. Fatturare, incassare e liberare….” dopo l’inerzia sua e di Caffi per due lunghi anni. E’ esilarante soprattutto quando dice “incassare” riferendolo ad Antonio Calabrese come se fosse possibile recuperare da questi 170mila euro.
Ridicolo!!!
N.B. - Segnalerò alla dott.ssa Costamagna, curatela fallimentare della S.p.a. CH&R, che Antonio Calabrese sostiene di essere ancora creditore di Cogorno per i famosi 90mila euro di cui si è detto e scritto anche nella mia deposizione in Tribunale ed in questa memoria. Se questo credito fosse accertato, suggerirò alla dott.ssa Costamagna di procedere per il recupero del credito quindi nei confronti del debitore Calabrese per soggiorni in hotel come da denunce di Cogorno e qualora munita di titolo esecutivo, pignorare presso terzi, quindi a Cogorno stesso, tale somma a beneficio dei creditori del fallimento.
P.S. In attesa delle copie del verbale in stampa Denti (h/min/sec. 03:10:00) ripete quanto già dichiarato in passato in altre occasioni e cioè che “dopo la terza ora di assemblea firmo tutto quello che dice Cogorno”.
Si sente la risata del Sindaco dott. Ricchiuto che dichiara che la frase è già stata verbalizzata in una precedente assemblea.
E meno male!!!
Per quanto riguarda l’assemblea del 27 settembre 2018 invito tutti ad ascoltare l’intera registrazione composta da due parti in quanto fu interrotta il 27 e continuata il 11 ottobre 2018. Si potranno sentire tutte le osservazioni e le contestazioni sollevate dal sottoscritto che ovviamente nel verbale redatto dall’avv. Campa non si trovano.
Il P.M. nella mia testimonianza del 12 maggio scorso in Tribunale mi chiese insistentemente perché quanto da me riferito in quella sede non fu verbalizzato anche nell’assemblea richiamata sopra, ma tutte le questioni furono ampiamente dibattute ed io ribadii più volte quanto da me sempre sostenuto sulle diverse criticità.
A solo titolo di esempio si legga questo passaggio riferito alla solita “questione Gubina”:
01:40:00 Denti: “comunque abbiamo finalmente individuato una soluzione, che rispetto al passato, la situazione era conosciuta e tollerata per due anni, perlomeno nel giro di un mese e mezzo troviamo….come dire…poniamo termine a questa situazione assolutamente paradossale”
Petrocca: “sono d’accordo con quello che stai dicendo cioè, una situazione che si è prolungata per così tanto tempo adesso la soluzione si è trovata, perché non la buttate fuori domani mattina? (Petrocca si ripete la domanda rivoltagli poc’anzi da Cogorno – ndr) Perché non l’avete fatto voi, sei mesi fa? Cioè non capisco…non è così facile?”
Campa: “nessuno vuole buttare fuori nessuno eh, il tema è diverso, qui non stiamo parlando…”
Denti: “sì ma avvocato se il problema è determinare se…”
Campa: “il problema è diverso c’è un ospite in una camera d’albergo che non sta pagando”
Petrocca: “è una situazione un po’ anomala”
Campa: “ritenete di tenerla li, o no?”
Petrocca: “no, si è trovato, si è trovato un accordo e si è detto Calabrese, è roba tua? SI! La devi pagare questa cosa, SI! Quando finisce? Finisce il 5 di novembre. Questo è stato fatto semplicemente. È stato trovato un accordo lo paghi tu? SI! E quando finisce. D’altra parte, non gli si poteva dire, lo paghi tu? SI! ti finisce subito domani mattina”
Cogorno: “in realtà quando io ho chiesto mi è stato detto sta cercando casa, mi sto attivando ho due appuntamenti per andare a fargliela vedere”
Denti: “si in realtà, in realtà guardi…siccome…no siccome noi abbiamo chiesto a Calabrese, io stesso, parlandoci dopo sei mesi che non ci parlavo, quindi può immaginare cosa…come mi è costato fatica, Calabrese mi ha fatto vedere che tempo fa, lei stesso aveva segnalato dei…dei link di un’agenzia…no lei…”
Cogorno: “mi ha detto non la trovo io la casa, ti dico io dove sono le case”
Denti: “perfetto quindi…quindi…voglio dire, a maggior ragione…”
Cogorno: “ma se un socio mi dice, se un socio mi dice…pago io…una signora che sta cercando casa…però, viva Dio, in Liguria case vacanze…[incomprensibile]”
Denti: “allora Calabrese dice che lei era perfettamente a conoscenza della situazione e che ad un certo punto per risolverla lei si è attivato pure, dandosi da fare per cercare un alloggio, tant’è che ci ha fatto vedere una mail dove dice: ho trovato una casa (Allegato 36). Quindi va benissimo, ma allora le chiedo, quindi era…perfetto…allora la mail che le ha mandato a febbraio o a marzo (esattamente la mail è del 14 marzo 2018) di quest’anno, dove…dove cercava la casa…quella che non l’ha trovata e non si è spostata, lei perché non l’ha buttata fuori il giorno stesso?”
Cogorno: “perché se uno ti dice è una mia ospite…”
Denti: “certo…eh Calabrese quello sostiene eh…”
Cogorno: “ma se poi scusami dal 26…dal 20 di aprile questo qui sparisce non hai più contatti non è che io posso…continuare a rincorrere uno che francamente”
Denti: “no certo però ha continuato a tollerare la signora dentro nell’hotel”
Cogorno: “no io non ho tollerato niente e nessuno”
Denti: “no come non l’ha mica messa fuori per strada come sta chiedendo a noi di fare…”
Cogorno: “non ho tollerato nessuno ho continuato a scrivere a Calabrese…”
Denti: “eh noi gli stiamo scrivendo tutti i giorni…gli stiamo scrivendo tutti i giorni anche noi, continuiamo ad invitarlo…”
Voglio ancora ricordare a chi legge che, il sottoscritto non ha mai disertato una sola assemblea dei soci tranne quella del 15 ottobre 2019 per precedenti inderogabili impegni. Essendo probabilmente l’ultima della società in quanto il destino era ormai irrimediabilmente segnato, il socio Cogorno approfittò dell’occasione per ricostruire la storia della società secondo la sua solita sceneggiatura, lanciando livorosamente accuse infondate al sottoscritto.
Avuta copia del verbale e dopo averlo letto trasecolai, per cui chiesi di far allegare allo stesso la mia replica. Cogorno, Racca e Campa ovviamente si opposero per cui scrissi che avrei potuto come Presidente del CdA convocare un'altra assemblea per poter a mia volta leggere, in quella sede, la mia replica alle falsità raccontate da Cogorno ma non volendo abusare della pazienza di tutti (così scrissi) mi limitai a circolare con p.e.c. il mio scritto di replica (Allegato 5)
.

Per concludere sul punto quindi, evidenzio che, i verbali furono scientemente redatti sin da subito con l’idea di rappresentare e sostenere la sceneggiatura del film descritto da Cogorno. Certamente il fatto che io abbia (fortunatamente) registrato queste assemblee consente oggi di ricostruire esattamente in modo puntuale gli accadimenti, il clima, gli stati d’animo, le tensioni, le fantasiose accuse di Cogorno ma soprattutto anche tutte le repliche, mai taciute in particolare dal sottoscritto.
Note aggiunte dopo lettura deposizione Cogorno
Incontro con Cogorno del 4.4.2019 per vicenda spiaggia
Cogorno ricostruisce in modo fantasioso l’incontro, i toni, il clima ma soprattutto mi attribuisce una frase e la sua risposta conseguente totalmente inventata . Come più sopra ho scritto, ho fatto delle registrazioni nel tempo ed ho recuperato proprio l’integrale dell’incontro che produco in allegato.
Aggiungo per meglio comprendere le difficoltà che avrei incontrato nel cercare di convincere tutti i potenziali interlocutori sulla percorribilità della mia ipotesi di divisione asset, nonché del problema di determinare gli eventuali valori dei beni oggetto della (eventuale) trattativa, di visionare le foto delle strutture sulla spiaggia (Allegato 106)
.

A mio giudizio non era un granché come stabilimento balneare già prima della mareggiata dell’inverno 2018, figurarsi dopo i danni provocati da questa, basti guardare in foto come si presentasse nel momento del mio tentativo appunto del mese di marzo 2019
Considerazioni finali, dubbi, domande …..
Certo che giunti all’epilogo di questa avventura alcune domande credo venga normale porsele. Ripensandoci oggi, alla luce anche del destino di alcune società (oggi fallite) che hanno fatto parte della compagine di CH&R mi chiedo per esempio:
Chissà se i creditori della s.r.l. Summa (oggi fallita) si chiedano come mai fu deciso di alienare il parcheggio di Finale Ligure cedendolo alla Fondazione Opera Pia Cremasca al prezzo complessivo di 300mila (Trecentomila/00) euro che risulta essere oggettivamente molto sottostimato rispetto al reale valore di mercato. La cessione a queste condizioni fu decisa da Cogorno per consentire in tal modo di realizzare l’operazione finanziaria (da me definita “Operazione Soffientini”) che di fatto favoriva una società, la S.r.l. Comfort Hotels & Resort in cui aveva forti interessi il proprio Amministratore Unico (della s.r.l. Summa – ndr) Claudio Cogorno stesso.
Mi chiedo se quest’ultimo in tutto questo non si sia mai trovato in palese conflitto di interessi.
Chissà nuovamente se i creditori della s.r.l. Summa (oggi fallita) sappiano e magari non si domandino come sia stato possibile che parte (circa 130mila euro) del ricavato della vendita del parcheggio di proprietà della società sia, con tutta probabilità, finito nelle casse della Fondazione Deus Caritas Est come pagamento degli interessi del prestito obbligazionario sottoscritto a favore della S.p.a. Obras (pure di Cogorno) poi convertito in capitale. Soddisfare tale richiesta era la condizione pretesa dal creditore per aderire alla emissione degli strumenti finanziari partecipativi (SFP). Ricordo che nella scrittura privata che ne derivò a seguito del versamento, Cogorno fu liberato come garante dal debito di 1,3 mln nei confronti della Fondazione DCE (Allegato 12 – Art. 2 – punto e)
. Mi chiedo se Cogorno in tutto questo non si sia mai trovato in palese conflitto di interessi.

Chissà se c’è qualche nesso o è solo una singolare casualità che proprio quando Cogorno ebbe la certezza di concludere la cessione del parcheggio sopra richiamata, la cui conseguente provvista finanziaria gli permise di sancire l’accordo con la Fondazione Deus Caritas Est, l’ex Presidente della stessa ed ex sacerdote (ridotto allo stato laicale da Papa Francesco) Don Mauro Inzoli, in quel momento sotto processo per un deplorevole caso di pedofilia, offri un risarcimento (evidentemente per cercare di alleggerire la propria posizione processuale – ndr) alle sue 5 vittime pari ad euro 25mila ciascuno (Allegato 95
e Allegato 96
). Se uno si domandasse del perché offrire proprio 25mila euro ciascuno alle 5 vittime provi a fare la moltiplica per vedere che cifra risulta .


Chissà ancora cosa ne pensano i soci ed i creditori della Soc. Coop. Archè (oggi in liquidazione coatta amministrativa) di cui era Presidente Claudio Cogorno del fatto che, dopo aver fatto sottoscrivere alla cooperativa un prestito obbligazionario di oltre un milione di euro ad una società di fatto gestita da lui stesso (la S.p.a. Obras), somma che alla scadenza (il 31.12.2015) la debitrice non fu in grado di restituire, e dopo che il liquidatore prof. Luca Bubbi nominato dal Tribunale di Milano ne ha chiesto la rinuncia definitiva del 50% (cinquantapercento), questa cooperativa per decisione del suo Presidente sottoscriveva ancora con la debitrice un contratto di Global Service, accordandole un fido ed una esposizione finale per una cifra enorme, sembra 1,5 mln, che non recupererà mai più. Mi chiedo se Cogorno in tutto questo non si sia mai trovato in palese conflitto di interessi.
Chissà cosa potrebbe raccontare il dott. Giuliano Caffi, nel merito, su chi prendeva tutte le decisioni nel periodo aprile 2017 – agosto 2018 operando come vero amministratore di fatto della S.p.a. Comfort Hotels & Resort.
Chissà cosa risponderebbero il responsabile della reception sig. Luigi Della Cioppa e il maître Said se gli venisse chiesto se loro fossero stati a conoscenza che la “Gubina Nelli” era “ospite non pagante” e se ne abbiano mai parlato, e nel caso quando, con Cogorno mettendolo al corrente della situazione assurda venutasi a creare in hotel
Chissà se tutto il polverone sollevato da Cogorno su questa vicenda con i conseguenti titoli sui media anche nazionali (addirittura uno speciale su RAI Uno) non sia stato strumentalmente utilizzato per spostare l’attenzione sulla questione della mafia distogliendola da tutte le sue disavventure societarie e pure giudiziarie (mi disse di essere sotto processo proprio in Tribunale a Milano per il fallimento di ICOS Soc. Coop.).
Mi ricorda il caso (penalmente rilevante) di quello studente che per scongiurare la prova d’esame telefona al bidello e fa scattare l’allarme bomba nella scuola. L’Hotel del Golfo ha sempre prodotto debiti, probabilmente un progetto sbagliato, infatti nacque come Residenza Sanitaria Assistita, e solo successivamente riadattato e trasformato in hotel. Si legga come ancora a gennaio 2014 Cogorno descriveva la situazione della società alla curatela fallimentare dott.ssa Sangiani (Allegato 1)
.

Tentare di far credere ora che la situazione di default di CH&R sia imputabile alle vicende ultime del duo Pio/Petrocca, quand’anche gravissime se provate nei fatti letti sui giornali o denunciati da Cogorno, e di cui in verità, ad oggi, poco o nulla mi è dato sapere, è una operazione che non corrisponde al vero. Come ho cercato di descrivere anche in questa memoria la storia è andata in modo ben diverso e l’epilogo era segnato sin dalla nascita.
TRIBUNALE DI MILANO
TRIBUNALE DI SAVONA
TRIBUNALE DI GENOVA